Chi Sono

Sono Rossella Cardone, originaria della Puglia, ma è stata la mia passione per l’Osteopatia a portarmi a Roma, una città che ormai considero la mia seconda casa.

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La mia istruzione inizia con il percorso Universitario e il conseguimento della Laurea Triennale in Scienze delle Attività Motorie e Sportive presso l’Università degli Studi di Chieti “Gabriele d’Annunzio”.

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Nel 2016 è iniziata la mia formazione in Osteopatia a Roma, dove ho conseguito il Diploma Osteopatico presso la scuola CERDO, completando un ciclo quinquennale di studi.

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Durante le mie esperienze professionali, il mio interesse per le neuroscienze e il neuro-sviluppo mi ha spinta a specializzarmi in Osteopatia Pediatrica e Neonatale presso la SIOP, la Scuola Italiana di Osteopatia Pediatrica, che mi ha dato la grande opportunità di poter svolgere importanti ore di pratica presso l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze e non solo.

Grazie all’Associazione Kairos Special svolgo trattamenti osteopatici su neonati e bambini affetti dal disturbo dello spettro autistico, sindrome di Down, ADHD, e altre patologie infantili e del neurosviluppo.

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Credo fermamente nell'importanza di sostenere la salute e lo sviluppo del bambino, considerandolo nella sua meravigliosa complessità. Per questo motivo, lavoro in stretta collaborazione con altre figure professionali del campo pediatrico, come medici pediatri, odontoiatri, psicoterapeuti, logopedisti e terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, per offrire un approccio terapeutico integrato e completo.

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Nel corso degli anni, l’esperienza e lo studio continuo mi hanno portato a comprendere sempre più profondamente l’indissolubile legame tra corpo, mente e spirito. Questo mi ha spinta a conoscere l’approccio osteopatico somato-emozionale del dott. J.D.Moll e ad intraprendere una collaborazione con la Dott.ssa Maela Avvisati, Psicologa e Psicoterapeuta ed il centro “Radici che Sostengono”.

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Ogni giorno, metto a disposizione dei miei pazienti non solo le mie competenze e la mia esperienza, ma anche una sincera empatia, che considero fondamentale per costruire un rapporto terapeutico basato sulla fiducia e il rispetto reciproco.